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Photo ©Luca Aless
Nei luoghi dove si formò e visse il grande scienziato
Alla scoperta di Pisa sulle orme di Galileo

Non solo la vita ma anche le scoperte scientifiche di Galileo Galilei furono legate a Pisa, la città dove nacque il 15 febbraio del 1564.

Vi proponiamo un itinerario da percorrere a piedi per scoprire i luoghi pisani legati al grande scienziato.

Galileo fu battezzato nello splendido Duomo in Piazza dei Miracoli: l’atto di battesimo, conservato negli archivi dell'Arcivescovado, generò equivoci riguardo al luogo di nascita, indicato genericamente in una delle due parrocchie di Pisa allora dedicate a Sant'Andrea. La casa natale dello scienziato fu infine localizzata nel quartiere di Sant'Andrea, fuori porta ai numeri civici 24 e 26 dell'odierna Via Giusti.

La mamma era Giulia degli Ammannati, imprenditori nel commercio di legname e nell’edilizia, mentre il padre Vincenzo, originario della vicina Santa Maria a Monte, è musicista.

Il Lungarno e la Chiesa della Spina
Il Lungarno e la Chiesa della Spina 

Era Piazza Cairoli (Piazza de' Chavoli) il cuore popolare della Pisa del tempo, mentre i commercio si distribuivano attorno a Ponte Vecchio, il ponte medioevale a tre archi collocato più a monte rispetto all'attuale. File di edifici incombevano agli estremi del ponte, in luogo delle attuali due piazze: di questi luoghi restano le Logge di Banchi e via di Borgo Stretto, dove una lapide ricorda il palazzo che Vincenzo Galilei prese in affitto a pochi mesi dalla nascita di Galileo.

Il Palazzo della Sapienza, sede dell’Università col caratteristico cortile con doppia loggia rimasto intatto, riassume gli anni pisani della giovinezza e della maturità di Galileo. Qui è l’incompreso e mal pagato docente di matematica ma anche, al ritorno da Padova, lo scienziato famoso del Sidereus Nuncius. Quando lascia il Veneto per tornare in Toscana nel 1610 Galileo ha 46 anni: è “Matematico primario dello Studio di Pisa” ma esentato dall’insegnarvi per dare libero corso alle sue ricerche.

 

Galileo è tornato in Toscana per volere del granduca Cosimo II, che lo ha così ripagato per aver intitolato alla sua Casa le appena scoperte quattro lune di Giove, chiamate appunto “Pianeti Medicei”. Dalla cima della torre di Palazzo Reale, su Lungarno Pacinotti, Galileo punta i suoi cannocchiali verso la volta celeste.

Infine secondo la leggenda Piazza dei Miracoli fu uno dei laboratori scientifici per le scoperte di Galileo. Secondo alcuni biografi dello scienziato, come Vincenzo Viviani, Galielo intuì la legge dell’isocronismo delle oscillazioni del pendolo proprio dentro il Duomo, osservando una grande lampada votiva, mentre fu proprio dal Campanile, ovvero la Torre Pendente, che condusse gli esperimenti sulla caduta dei gravi, alla presenza di insegnanti e allievi dell’Università.