Si può partire da Anghiari, caratteristico borgo medievale, la cui anima si riflette nei vicoli che si intersecano irregolari, nei palazzi, nelle chiese, nei balconi fioriti del centro e nelle numerose botteghe artigiane che mantengono vive le tradizioni di questa terra. La campagna intorno ad Anghiari è circondata da oliveti che regalano un ottimo olio dal sapore di erbe.
Tappa successiva Monterchi, borgo natale di Monna Romana, madre di Piero della Francesca, dove si può ammirare il celebre affresco La Madonna del Parto. I campi di girasole e le coltivazioni di granturco caratterizzano l’intensa attività agricola e la polenta è infatti il piatto tipico come testimonia la popolare Sagra della Polenta che si tiene in autunno.
Proseguendo verso Sansepolcro, si incontrano campi coltivati a tabacco. Si tratta del pregiato Tabacco Kentucky con cui vengono realizzati i sigari Toscani. Il Toscano Extra-vecchio nasce nel 1953 grazie alle tecniche di perfezionamento del sigaro Toscano, è frutto di una lunga tradizione toscana. L’eccellente produzione di verdura, frutta, ortaggi e formaggi caratterizza la campagna intorno a Sansepolcro ed in tutta la vallata si possono gustare carni ed insaccati di ottima qualità.
Sansepolcro è nota come la città di Piero della Francesca; quattro delle sue opere sono tuttora conservate nel Museo Civico: La Resurrezione, il San Giuliano, la Madonna della Misericordia, il San Ludovico. La cittadina è conosciuta in tutto il mondo anche per la pasta, proprio qui nacque agli inizi dell’800 il primo stabilimento Buitoni. Inoltre, da sempre è riservata grande cura ed attenzione alla lavorazione del pane e dei prodotti da forno.
Dirigendosi verso Badia Tedalda, tenendo la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna alle spalle, il paesaggio è dominato da vaste distese adibite a pascolo dove si alleva allo stato semibrado il vitellone bianco dell’Appennino Centrale (la rinomata razza Chianina, certificata dal marchio IGP). Della chianina molto apprezzata è la “fiorentina”, che nei ristoranti della Valtiberina sarà possibile riscoprire in piatti tradizionali: dagli stufati al brasato e al bollito.
Badia Tedalda, nel cuore della riserva naturale dell’Alpe della Luna, è un piccolo borgo che conserva antiche memorie: di qui passavano i pellegrini che percorrevano la via Romea alla volta della Città Santa. Attraverso fitti boschi, rinomati per la raccolta del tartufo, di funghi ed erbe aromatiche, si raggiunge Sestino, i cui reperti archeologici conservati nell’Antiquarium Nazionale testimoniano la sua storia millenaria.
Pieve Santo Stefano è nota per la raccolta di scritti inediti conservati presso l’Archivio Diaristico Nazionale. Qui l’Istituto per l’Agricoltura svolge un’importante attività di riscoperta delle coltivazioni autoctone di frutta, quali mele, pere ed altre colture tipiche. Il “prugnolo”, il più apprezzato tra tutti i funghi, è protagonista delle più note sagre primaverili.
Caprese Michelangelo, patria di Michelangelo Buonarroti, è un borgo circondato da castagneti dove si raccolgono il famoso e pregiato marrone di Caprese, i funghi e gli altri prodotti del ricco sottobosco.
Tra i legumi coltivati in Valtiberina ricordiamo il cece piccino, dalle dimensioni ridotte ma dal sapore intenso, il fagiolo dell’occhio e quello coco nano, apprezzati sia come contorni che in minestre.