La coltura dell’olivo in Versilia, e in particolare nella Piana Quercetana, ha avuto storicamente un’importanza primaria nell’economia locale e, di conseguenza, ha caratterizzato la struttura del paesaggio.
Gli stessi Etruschi facevano uso dell’olio di oliva di Querceta; nel Medioevo, invece, pisani e lucchese si affrontarono in una battaglia proprio per contendersi lo sfruttamento delle piante di olivo, che avevano un elevato valore di scambio.
Il sapore dell'olio di oliva di Querceta è fruttato, leggero al palato; l'aroma è deciso. Il colore è verde-giallo intenso e molto brillante. Le olive, raccolte manualmente, vengono immagazzinate e trasportate al frantoio. Dopo l'estrazione, che ha luogo in frantoi a ciclo tradizionale o continuo, l'olio viene conservato in recipienti di acciaio o di marmo e quindi imbottigliato.
Si produce sia per l'autoconsumo sia per la vendita. La tipicità del prodotto, che ha una tradizione millenaria, è legata al sistema di estrazione e alla particolarità della cultivar. Difatti viene ottenuto esclusivamente dalla cultivar quercetano (quindi è monovarietale). Il sapore e l'aroma sono tipici e ricordano il frutto.
Oggi possiamo trovare piante di età superiore ai 500-700 anni, fino anche ai duemila, lungo le strade delimitanti la centuriazione romana, nei comuni di Seravezza, Pietrasanta e Forte dei Marmi. L'Olivo Quercetano si trova presente anche nella pianura di Montignoso e, in misura minore, di Massa.
Per il suo particolare sapore pizzichino e pungente quest'olio è molto adatto al consumo a crudo, come condimento per la bruschetta e per il pinzimonio.
Info: olivoquercetano.com